Victor Mason

Victor Mason

L’intervista:

  1. Sei da anni l’interprete e l’anima dell’associazione. Raccontaci un po’ di te …
    Cosa ti posso dire di me? Mi chiamo Victor Mason, ho quasi 40 anni. Ho frequentato elementari, medie e superiori a Lungi, presso la scuola dei Salesiani. Ho frequentato l’università a Freetown dove ho studiato “Chimica”. Poi grazie a Don Alberto, ho ottenuto una borsa di studio dall’università di Trento dove ho studiato “Ingegneria delle industrie alimentari”. Mi sono laureato nel 2010 e sono ritornato in Sierra Leone per poter contribuire a cambiare la storia di questo paese. In Italia ho conosciuto Luigi e altri membri dell’Associazione Amici della Sierra Leone; da lì è nata una collaborazione che va avanti da dieci anni. Sono una persona semplice, un introverso, di poche parole. Cerco sempre di aiutare gli altri …
  2. Cosa ci racconti dell’attuale panificio? Rimarrà in funzione una volta costruito quello nuovo?
    L’Associazione mi aveva aiutato a costruire questo panificio in una zona in cui non vi era nessuna struttura di questo tipo. Sarà demolito appena avremo terminato la costruzione di quello nuovo.
  3. Chi è stato in Sierra Leone è stato deliziato dal tuo pane. C’è qualche ingrediente segreto o qualche trucco che lo rende così buono?
    Gli ingredienti sono sempre gli stessi: farina, lievito, sale e zucchero. Il l trucco è come viene impastato.
  4. Il nuovo panificio produrrà circa 3,4 milioni di pezzi di pane all’anno; sarà sempre così buono?
    Il pane che faremo avrà sempre lo stesso sapore anche se ne produrremo 3 milioni di pezzi all’anno. (Fortunati i clienti! N.d.a.)
  5. Quale sarà il tuo ruolo nel nuovo panificio?
    Mi occuperò della gestione del panificio assieme ad un comitato che verrà creato ad hoc. Serviranno circa 8 operai. Hai già in mente qualche recluta? Ti occuperai tu di formarli? Già adesso ho 8 operai (nell’attuale panificio. N.d.a.) che andranno a lavorare nel nuovo panificio perché mi trovo bene con loro.
  6. Ti senti pronto per affrontare questa nuova sfida assieme ai Salesiani (i futuri proprietari del panificio)?
    Sono prontissimo ad affrontare questa sfida, dobbiamo solo stabilire i ruoli e tutto andrà bene.
  7. Nella zona un’opera così avanzata non c’è mai stata. Che impatto pensi avrà sulla popolazione?
    Un panificio moderno come quello che costruiremo a Tintafor cambierà completamente la faccia della zona perché non saremo più in competizione con gli altri panifici di Lungi ma con quelli di Freetown (la capitale N.d.a.).

Victor e Bruno